Marco grazie per averci raccontato la tua esperienza: come gestisci gli IEM in quei casi dove non sai che service ti trovi, come ad esempio il locale un po' del cacchio col tecnico bevuto
Allora, da quando suono con il tributo Toto, anche nei piccoli locali amplifichiamo tutto e portiamo il nostro mixer.
usando mixer digitali come Yamaha O1 il salvataggio della scena è un grandissimo plus perchè ci permette di partire sempre da un set già fatto soprattutto per quanto riguarda i monitor.
In pratica l'unica cosa che ha un suo volume è rimasta la batteria perchè anche il nuovo bassista usa in processore digitale senza ampli.
Detto questo siamo riusciti ad avere un bilanciamento di suoni quasi paragonabile a un lettore MP3 che entra nell'impianto per cui il lavoro del fonico è ridotto al minimo.
Per me la conquista degli IEM è stata una manna perchè mi permettono di isolarmi dal rumore di palco, soprattutto se questo è piccolo e suono vicino alla batteria.
Se non abbiamo il nostro impianto, io chiedo al fonico di mandarmi in spia tutto, una replica del main di uscita con solo la chitarra e voce leggermente più alti.
Mi piace suonare totalmente immerso nel suono potendo sentire perfettamente gli altri per poter adattare la dinamica.
Anche se non è consigliato, uso quasi sempre un solo auricolare con l'altro orecchio libero altrimenti mi sento troppo isolato.
In questo è necessario fare attenzione a non avere troppo volume perchè ci si procurano danni all'udito.
Uso delle Shure CL425 a due vie. Importantissimo la scelta dei tappini dei vari materiali. Cambia completamente la risposta da uno all'altro
Se hai altre domande sono a disposizione, è un argomento che mi appassiona moltissimo
