Axe-Fx in Italiano

Buongiorno a tutti,
ieri ho fatto con il mio axe fx II un tone match della mia chitarra acustica.
La procedura è andata a buon fine e a mio parere anche il risultato, l’unica cosa è che ha un suono metallico sulle corde più piccole. ...
Visto la mia poca esperienza nel campo di amplificazione della chitarra acustica

Per capire: vuoi usare una acustica, o una elettrica? Nel primo caso non capisco il tone match, setta gli effetti ambientali per l'acustica (attenzione ai rientri sul palco, aiuta un eq attento e un po di compressione)
Nel secondo caso, oltre al tone match, puoi usare compressore o enhancer, a seconda del suono che cerchi, magari mischiando il suono parallelo con distorsore settato per dare la "pacca" in attacco. C'erano un paio di preset in giro...
 
questi sono i settaggi dei due eq che ho messo prima e dopo della IR acustica
l'editor è quello di AXE III ma la patch è importata da AX8 con Fractool

Schermata 2018-09-06 alle 00.01.54.png Schermata 2018-09-06 alle 00.02.06.png
 
Per capire: vuoi usare una acustica, o una elettrica? Nel primo caso non capisco il tone match, setta gli effetti ambientali per l'acustica (attenzione ai rientri sul palco, aiuta un eq attento e un po di compressione)
Nel secondo caso, oltre al tone match, puoi usare compressore o enhancer, a seconda del suono che cerchi, magari mischiando il suono parallelo con distorsore settato per dare la "pacca" in attacco. C'erano un paio di preset in giro...

Ciao Smilzo,
si è proprio con la chitarra acustica che ho usato il TM, solo ed esclusivamente perchè è più bella e corposa.
Il suono diretto senza nulla non è molto convincente.
 
Il TM altro non è che un equalizzazione. Per esperienza personale evito di elaborare troppo il suono dal vivo. Meno trasformazioni vuol dire anche meno possibili errori o aggiustamenti. Diverso è il caso della registrazione, dove però hai possibilità di editing.
Se usi la chitarra dal vivo, il suono ti cambierà da palco a palco. Impara ad riconoscere le frequenze che rendono "convincente" il suono e potrai intervenire con un semplice eq in ogni situazione (vale anche nel caso metti il TM).
A me piace(va) usare un compressore multibanda e un po di saturazione sulle alte: restituisce uno strumento presente, con le alte belle grasse da registrazione anni '70/80, ma con la dinamica moderna. Fai un po di esperimenti a volume da palco, se devi suonare live. Cambia drasticamente la percezione dell'eq, può essere che togliendo il TM migliori o peggiori. La cosa più valida nella musica è la sperimentazione con le nostre orecchie! E tieni presente che un suono acido o stridulo da solo può essere fantastico una volta messo nel mix, mentre suoni belli corposi possono affogare e impastare.
 
Il TM altro non è che un equalizzazione. Per esperienza personale evito di elaborare troppo il suono dal vivo. Meno trasformazioni vuol dire anche meno possibili errori o aggiustamenti. Diverso è il caso della registrazione, dove però hai possibilità di editing.
Se usi la chitarra dal vivo, il suono ti cambierà da palco a palco. Impara ad riconoscere le frequenze che rendono "convincente" il suono e potrai intervenire con un semplice eq in ogni situazione (vale anche nel caso metti il TM).
A me piace(va) usare un compressore multibanda e un po di saturazione sulle alte: restituisce uno strumento presente, con le alte belle grasse da registrazione anni '70/80, ma con la dinamica moderna. Fai un po di esperimenti a volume da palco, se devi suonare live. Cambia drasticamente la percezione dell'eq, può essere che togliendo il TM migliori o peggiori. La cosa più valida nella musica è la sperimentazione con le nostre orecchie! E tieni presente che un suono acido o stridulo da solo può essere fantastico una volta messo nel mix, mentre suoni belli corposi possono affogare e impastare.
e si....hai ragione quando dici che devo imparare a riconoscere le frequenze....e il mio problema è proprio quello.
Le prove dei suoni live li faccio sempre in sala prove a volumi adeguati perchè mi sono reso conto che cambiano proprio tanto facendoli con dei monitor studio.
 
Metti un blocco eq, prendi una banda passante, boostala. Suona e prova varie frequenze. Se trovi freq che vanno bene o male segnale. Casse e ambiente influenzano il suono. Setta enfatizzando le freq bene e attenuando quelle male. No regolazioni drastiche: indicano un problema altrove (strumento, microfonazione, settaggi), per ogni freq quando trovi il livello che piace abbassalo un po. In questo modo non trasformi il suono in maniera innaturale (che emerge nel bene e nel male a volumi alti!). A me piace asciugare un po i bassi (rimbombi), enfatizzare le medio basse (pacca tra i 200 e 400 hz... dipende dalla chitarra, mic, etc etc), e poi un taglietto verso gli 800 Hz. Poi dipende dalla chitarra tra i 2000 e 3000 Hz trovi molte freq interessanti, che possono rendere più o meno aggressivo il suono. Dal vivo puoi incorrere in fastidiosi rientri: se non hai un antifeedback, puoi settare una banda con campana stretta per togliere la frequenza più problematica, generalmente sotto i 500hz (in particolare se enfatizzi le medio basse). Man mano che aumenti i volumi aumentano i problemi di feedback. Anche qui... se hai troppi problemi qualcosa non va. Tappare la buca, microfonare diversamente, cambiare posizione rispetto i monitor o altri strumenti... fare il tecnico del suono è un'arte, fatta di esperienza! :) Il bello dell'axefx è che puoi sperimentare senza dover ricorrere ad apparecchi esterni. Una volta definito quello di cui hai bisogno puoi valutare se serve altro o come rimediare. Ad esempio se usare l'elettrica su un preset che dia un suono simil acustico (se hai un piezo aiuta). Non è il suono dell'acustica, ma per qualche cover in pub ci stà! :)
 
Metti un blocco eq, prendi una banda passante, boostala. Suona e prova varie frequenze. Se trovi freq che vanno bene o male segnale. Casse e ambiente influenzano il suono. Setta enfatizzando le freq bene e attenuando quelle male. No regolazioni drastiche: indicano un problema altrove (strumento, microfonazione, settaggi), per ogni freq quando trovi il livello che piace abbassalo un po. In questo modo non trasformi il suono in maniera innaturale (che emerge nel bene e nel male a volumi alti!). A me piace asciugare un po i bassi (rimbombi), enfatizzare le medio basse (pacca tra i 200 e 400 hz... dipende dalla chitarra, mic, etc etc), e poi un taglietto verso gli 800 Hz. Poi dipende dalla chitarra tra i 2000 e 3000 Hz trovi molte freq interessanti, che possono rendere più o meno aggressivo il suono. Dal vivo puoi incorrere in fastidiosi rientri: se non hai un antifeedback, puoi settare una banda con campana stretta per togliere la frequenza più problematica, generalmente sotto i 500hz (in particolare se enfatizzi le medio basse). Man mano che aumenti i volumi aumentano i problemi di feedback. Anche qui... se hai troppi problemi qualcosa non va. Tappare la buca, microfonare diversamente, cambiare posizione rispetto i monitor o altri strumenti... fare il tecnico del suono è un'arte, fatta di esperienza! :) Il bello dell'axefx è che puoi sperimentare senza dover ricorrere ad apparecchi esterni. Una volta definito quello di cui hai bisogno puoi valutare se serve altro o come rimediare. Ad esempio se usare l'elettrica su un preset che dia un suono simil acustico (se hai un piezo aiuta). Non è il suono dell'acustica, ma per qualche cover in pub ci stà! :)
ok...grazie per i consigli..cercherò di provare un pò tutte le soluzioni.
 
Ogni strumento (legni) ed ogni muta di corda sono un mondo a se. Se ci aggiungi anche l’uso che uno ha fatto sul set di corde e la mano il risultato cambia ancora. Credo (azzardo) che Marco usi corde Dogal sull’acustica. Ottime ma con un “carattere” che ho ritrovato solo su di queste, completamente diverse da D’Addario, Enrie Ball o Elixir. Questa molteplicità di fattori rappresenta quello che secondo me chi compra un preset già fatto lamenta (non tutti ovviamente altrimentinpoveri Marco ;) ): ovvero il fatto che “non suona come nel video X o nell’audio Y”. Purtroppo l’acustica pur essendo basata su complesse formule matematiche non è una scienza modellabile al 100% perché alcuni fattori non sono riproducibili in equazioni finite (ad es lacustica della stanza dove hai fatto il TM o dove lo riproduci).
Io farei quello che ha descritto benissimo @Smilzo perché rappresenta uno dei sistemi che una volta imparato ti consente di adattare il preset alle tue reali esigenze. Il tutto IMHO
 
L'elettrica è nata per ovviare ai problemi di risonanze indesiderate ai (relativamente!!!) alti volumi di allora... e pure oggi il problema resta. Cambiare ambiente dove suoniamo già con l'elettrica è impegnativo, con l'acustica aggiungiamo la risonaza dello strumento (con i propri nodi e risonanze, dinamici e non statici come un IR...). Per questo più "basici" si parte meglio è, a meno di casi estremi (poi però bisogna saperci mettere le mani... vedi i preset di Marco validissimi per lui ma che richiedono aggiustamenti su altri setup, mani e situazioni!). Piuttosto che mettere un IR statico e poi equalizzarlo, equalizzerei direttamente. Semmai l'IR lo userei per piccoli aggiustamenti sulla stessa chitarra, senza smanettare su eq on board o sui blocchi. Anche se, ripeto, dal vivo w la semplicità: chitarra e mic buoni, uno strumming vicino al manico per avere un suono più presente, uno al ponte per più corpo e armoniche!
 
Diciamo che quei due settaggi per EQ sono solamente un esempio per far vedere che, per ottenere qualcosa di interessante bisogna agire pesantemente su alcune frequenze.
Soprattutto per la chitarra acustica, ci sono 1000 variabili: le corde (come ha detto Diego) e nell'esempio su quella chitarra ho ancora delle elle elixir, influisce tantissimo il trasduttore che nel mio caso è un LR Baggs SL molto diverso da un piezo tradizionale avendo anche il micrfono interno.
Poi ho usato un IR per acustica di una Martin HD28, e anche lì dipende da chi e come ha realizzato l'IR.
Per cui il mio consiglio è quello di ascoltare con le orecchie e non con gli occhi! I controlli possono anche essere regolati in modo estremo! Se serve si fa! :)
 
Poi ho usato un IR per acustica di una Martin HD28, e anche lì dipende da chi e come ha realizzato l'IR.

Due considerazioni: l'IR nasce da un burst o sweep di frequenze per determinare il riverbero. Il suono si propaga, arriva sui muri che possiamo supporre fissi e indipendenti dallo sweep. Quando prendiamo una chitarra, non possiamo considerare le fasce tonali fisse... vibrano. L'IR perde le non linearità: se siano trascurabili o meno lo decide l'orecchio...
Seconda considerazione (più importante!): prendo un IR di un greenback e lo uso su un vintage30, non ho il suono di un greenback! Ho un V30 filtrato con le freq di un GB. Bisognerebbe de-filtrare il V30 (renderlo neutro) e applicare l'IR da GB (foto statica lineare, quindi si perdono le caratteristiche non lineari). Putroppo non si può invertire l'IR perchè si creano degli zeri (come spiegato da Cliff).
Analogamente, se io ho una Cort e applico un IR di una Martin, ottengo l'incrocio lineare delle armoniche. Che suoni bene va a botta di culo o estrema competenza... :) se il suono non soddisfa (voglio il suono di una Martin!) devo partire da un suono simil Martin (valutando se aggiungere l'IR). Oppure cerco un suono buono con la Cort, non applicandoci un IR da Martin: gioco con l'eq, puntando a trovare un suono che piacia ancora di più di quello che avevo inizialmente in testa!

ascoltare con le orecchie e non con gli occhi! I controlli possono anche essere regolati in modo estremo! Se serve si fa!
Assolutamente ascoltare con le orecchie! Con un occhio al fine: se cerco i suoni sul mio setup, una volta trovata la regolazione salvo e sono contento ovunque. Se invece il suono esce dal mio setup (quindi vado su monitor non miei, sul PA, etc) allora devo ogni volta ricalibrare. Ho notato come in questo secondo caso i settaggi estremi possono portare problemi. Vuol dire che qualcosa non va a monte. Se ho un amplificatore valvolare in sala prove e metto presence e bassi a manetta, e tutto il resto a zero... può essere che suoni bene in sala, ma perchè la sala ha dei problemi o è un difetto di ripresa... e poi me lo ritrovo ad ogni concerto... con i fonici che smadonnano per farmi uscire dal mix... ;)
Bisogna enfatizzare le caratteristiche dello strumento in relazione ai brani (arrangiamenti, etc). Qualcuno ha detto che il mixing è una guerra di frequenze... con l'axefx c'è la possibilità di enfatizzare o affossare singole note o intervalli... avere dei buchi sullo strumento (ripeto: in relazione a ciò che avviene intorno a noi) è una cosa che disturba la performance. Se si è in tre o quattro conta poco, ma se ci sono molti strumenti questo fa la differenza tra un'esibizione professionale e una dilettantistica.
 
uhm... giusto ma nell'acustica farei un distinguo
se prendo la IR di un Greenback e la faccio suonare su un V30 o qualsiasi cabinet per chitarra è come se microfonassi il cabinet e poi rientrassi in un altro cabinet anzichè in un sistema Full Range e in questo dovremmo essere tutti d'accordo che è un errore (credo che ci sia una buona percentuale di chitarristi che non disabilità la sim del cabinet usando il proprio amplifictore, più gravemente quelli che entrano con un sistema digitale nell'input.... :D)
Sull'acustica il concetto è un po' diverso perchè il suono di partenza non è quello reale della chitarra, ma una sua interpretazione con sistemi di varia natura: piezo, microfoni, PU magnetici.
Per cui si tratta comunque di un artefatto rispetto al vero suono.
L'uso della IR serva appunto per rendere più reale questo suono e solitamente lo si fa miscelandolo.
Il Fishmann Aura funziona esattamente in questo modo.
Lavorandoci un po' si ottiene anche un simulatore per chitarra elettrica che per certe situazioni direi che può funzionare :)

 
è come se microfonassi il cabinet e poi rientrassi in un altro cabinet anzichè in un sistema Full Range e in questo dovremmo essere tutti d'accordo che è un errore (credo che ci sia una buona percentuale di chitarristi che non disabilità la sim del cabinet usando il proprio amplifictore, più gravemente quelli che entrano con un sistema digitale nell'input.... :D)
Come hai detto bisogna usare le orecchie! Non ci sono errori: usare gli IR su un cabinet è come usare due eq, o due distorsori o due effetti in serie... il risultato può essere buono o cattivo! E' un po come "mixare" gli IR... non è sbagliato...

Sull'acustica il concetto è un po' diverso perchè il suono di partenza non è quello reale della chitarra, ma una sua interpretazione con sistemi di varia natura: piezo, microfoni, PU magnetici.
Per cui si tratta comunque di un artefatto rispetto al vero suono.
L'uso della IR serva appunto per rendere più reale questo suono e solitamente lo si fa miscelandolo.
Il Fishmann Aura funziona esattamente in questo modo.
Lavorandoci un po' si ottiene anche un simulatore per chitarra elettrica che per certe situazioni direi che può funzionare :)


Anche sull'elettrica il suono non è "reale"... è un segnale che viene elaborato dalla catena dopo il jack, con la microfonazione inclusa nella chitarra. Il blending con l'IR... è un eq in parallelo con il dry. Solo che l'IR è come avere un migliaio di piccole bande presettate! Se hai un'acustica non rendi il suono più reale, ma equalizzato diversamente...

L'uso come simulatore acustico per elettrica mi convince di più... :) (anche se nel complesso il suono convince meno...)
 
seguirò tutti i vostri consigli, soprattutto sul discorso di studiarmi le frequenze per poter gestire nei live eventuali problematiche.Ho fatto poi caso ad una cosa: quando ho registrato la traccia della mia acustica, naturalmente con un bel microfono a condensatore, pensavo fosse uscita una bella registrazione. Confrontando poi il suono ottenuto dal TM con il suono reale preso dal microfono mentre suonavo era comunque diverso nel senso che quello che sentivo mentre ero amplificato dal microfono avevo un suono più "grosso" e definito. Dovrei provare a ripetere il TM secondo voi?
 
Il TM è una brutta bestia. :) Se l'ambiente non è sufficientemente grande (Cliff diceva almeno 12, meglio 20 metri) ti becca dentro i riverberi, che impastano (hai le prime riflessioni del rev sia nell'IR che poi nell'ambiente di riproduzione...). Prova a ripetere avvicinando il mic (dipende da quanto direzionale è...).
Ma su palco poi suoni l'acustica? Con che la riprendi? Se ho capito, vorresti riprodurre il suono dell'acustica in studio sul palco.
 
Il TM è una brutta bestia. :) Se l'ambiente non è sufficientemente grande (Cliff diceva almeno 12, meglio 20 metri) ti becca dentro i riverberi, che impastano (hai le prime riflessioni del rev sia nell'IR che poi nell'ambiente di riproduzione...). Prova a ripetere avvicinando il mic (dipende da quanto direzionale è...).
Ma su palco poi suoni l'acustica? Con che la riprendi? Se ho capito, vorresti riprodurre il suono dell'acustica in studio sul palco.
Esatto, sto imbastendo con il mio cantante un duo acustico, dove entrambi suoniamo e cantiamo. La mia idea sarebbe quella di catturare la voce della mia acustica (Gibson sj 200 che mi piace un cifro) per poi entrare con axe direttamente nell’impianto.
 
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