Diciamo che noi chitarristi siamo al tempo stesso quelli più esigenti e quelli più "retrogradi" passatemi il termine.
Tutti gli altri strumentisti, nel tempo, si sono evoluti sia nello strumento che nella strumentazione.
Se pensiamo ai nostri cugini bassisti, ad esempio, il valvolare lo hanno abbandonato da anni, i bassi sono sempre più sofisticati e articolati.
La Stratocaster e il fender twin sono quelli da quando sono nati, e per molti sono oggetti intoccabili.
Solo nel metal c'è stata un minimo di evoluzione con le chitarre, 7-8, n corde, forme strane, tastiere ecc.
Noi siamo ancora quelli che si scannano per la battaglia digitale contro analogico dove si mescola scienza e feticismo anche da parte di gente che ne sa, che mi sembra fare più la figura dello stregone del villaggio approfittando della creduloneria di quelli che si fanno abbindolare
Proprio ieri un ragazzo mi scriveva palesando i suoi dubbi nel passare al digitale: " so che per sfruttare bene il digitale bisognerebbe collegarsi in diretta nell'impianto... sai... io fare anche il salto, ma ho un amico che mi dice che poi il suono cambia a seconda dell'impianto con cui si suona..."
questa è una delle contraddizioni più comuni che hanno tantissimi chitarristi che si fermano solo al suono che esce dalla cassa dell'amplificatore e si disinteressano di quello che avviene dopo.
A questa affermazione io rispondo semplicemente "ma secondo te, usando un ampli tradizionale microfonato, il suono invece rimane lo stesso in qualsiasi impianto!??!?!?!"
Quanti chitarristi ho sentito con suoni inascoltabili pur usando strumentazione ricchissima ma microfonata malissimo!! E loro convinti di avere il suono più bello del mondo!!!
il digitale ha il merito di aver spostato, per molti di noi, di sicuro per quelli che non sono in studio tutti i giorni, il punto di ascolto del suono. Ci rende un po' tutti dei fonici, non dico che dobbiamo essere come
@Diego , ma abbiano cominciato a capire le caratteristiche dei microfoni, come si posizionano, gli impulse response che si abbinano meglio a un ampli piuttosto che a un altro, come disegnare un suono per uscire nel mix e soprattutto ci ascoltiamo da una fonte che è quella da cui ci ascolta il publico.
Credo che se impariamo ad ascoltarci nel contesto generale e non solo concentrati solo sul nostro strumento, potremmo guardare al concetto di suono in modo sicuramente più "libero" da preconcetti e strutture che ci portiamo dietro da tanti, troppi anni.
Al tempo stesso, come per tutte le cose, le basi sono sempre fondamentali e non vanno mai dimenticate perché fanno parte di un patrimonio personale che si può sfruttare a prescindere dalla tecnologia che deve essere un mezzo... il fine è quello di produrre musica ed emozioni!!!